Le tematiche trattate in questo volume si inseriscono
nell’acceso dibattito sulla new economy. L’autore, pur senza
sottovalutare le grandi potenzialità, mette in rilievo gli effetti negativi
sulla domanda aggregata e sull’occupazione che, nei paesi più
sviluppati, possono derivare dall’incessante introduzione di
innovazioni tecnologiche finalizzate al risparmio di lavoro e
dallo spostamento di insediamenti industriali verso aree del
mondo in cui la manodopera costa poco.
Un moderno proverbio americano dice: "Per ogni problema
c'è una soluzione semplice, chiara e diretta. E
sbagliata". I problemi che si presenteranno negli anni
a venire con gli sviluppi della nuova economia globalizzata
- e che già oggi ben si intravedono - potranno forse essere
affrontati con soluzioni di tipo e impostazione diversi; ma
la soluzione suggerita da molti (politici ed economisti del
main stream) di lasciare che tutto vada come capita,
perché
il mercato, libero e senza vincoli, aggiusta le cose da sé,
è senz'altro la più semplice, la più chiara e la più
diretta. E la più sbagliata.
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