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Autore:

 

Alessandro Roncaglio

Genere:

 

Romanzo

Anno:

 

1994

Pagine:

 

128

Prezzo:

 

12.000

Collana:

 

Mecenate 02

ISBN:

 

88-86483-01-5


Sono i 106 giorni a Mauthausen inseriti, nel tempo reale e nel racconto, fra le giornate del ragazzo Roncaglio nella Torino antifascista del '44 - '45, il suo arresto insieme ai condannati del Martinetto, il suo viaggio di deportato e il ritorno a fine guerra in una Torino "diversa", "stracciata". E un ricordo di compagni più noti o più eroici, a chiusa del libro. Alessandro Roncaglio scrive di "aver recuperato la penna" e ci coinvolge nella sua vita con uno stile parlato, autentico, vivo e assolutamente scevro da parole di odio o rancore. Modi narrativi ed espressivi che convincono anche di un linguaggio che non tien conto delle regole e di un frasario a volte comune; e che mettono il lettore nella pienezza di vicende e di fatti incalzanti: il cenno, alla soglia della poesia, a infanzia e fanciullezza, le azioni di partigiano sedicenne particolareggiate, i testi del processo, generici ed ottusi, fatti per invincibilmente confondere, le fucilazioni dei compagni, l'arrivare a Mauthausen. Qui, senza mai indulgere allo squilibrio di un eccesso, Alessandro Roncaglio descrive, a volte solo con un drammatico scarno elencare, il campo sulle alture della città. Libro-testimonianza che, insieme con il valore delle sue pagine, impone la forte carica umana di Alessandro Roncaglio, salda ed integra, rigorosissima nelle responsabilità dell'essere uomini: "sentimmo la nostra dignità che chiudeva con fierezza alla violenza la catena della vendetta" "la nausea del delitto ci aveva sempre più attaccato inspiegabilmente al senso di giustizia con cui punire chi ha sbagliato, ma non ucciderlo" "Siamo uomini e le regole si regolano e si rispettano tra uomini: il resto è inciviltà".